Pieve di Cadore: Orientamento scolastico, demografia e scuola!!!
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Nei mesi di dicembre 2024 e gennaio 2025 le scuole bellunesi e cadorine sono
state impegnate a indirizzare i giovani e le loro famiglie nella ricerca dell’ indirizzo
professionale ideale per i loro figli che il prossimo giugno si licenzieranno dalla
scuola dell’obbligo per entrare nelle scuole superiori. Le strutture scolastiche
sono state impegnate al massimo per indirizzare correttamente i giovani verso il
livello di scuola superiore. Il risultato però non è stato pari allo sforzo effettuato:
ben pochi studenti hanno scelto indirizzi tecnologicamente avanzati, mentre è
proseguito il trend verso Licei e scuole che privilegiano carriere aristiche o legate
a specializzazioni di comodo, come quelle che tendono a prvilegiare le amicizie o
la vicinanza dell’Istituto al luogo di residenza. Non per cattiva volontà o per
ignoranza, ma perché le attuali strutture impegnate nell’orientamento scolastico
non hanno tenuto presente quanto è stato fatto negli anni scorsi e particolarmente
il lavoro fatto in questo campo sia dai loro predecessori sia dalle organizzazioni
dei genitori e dei mezzi di comunicazione ad iniziare sin dal 1990, quando nelle
scuole esistevano delle organizzazioni ispirate dai Distretti Scolastici in
collegamento con i docenti incaricati esplicitamente dell’attuazione
dell’orientamento degli studenti verso le specializzazione più confacenti alle loro
attitudini. Apripista di quella stagione culturalmente aperta e concreta, fu il
Distretto scolastico n° 1 Cadore -comprendeva anche Cortina d’Ampezzo- che con
la collaborazione di Radioclub, Radiocortina e la neonata Telecortina, realizzarono
dei programmi video e audio che portarono a una conoscenza particolareggiata
delle caratteristiche dei singoli istituti scolastici mettendo in evidenza il legame
psicologicamente e concretamente più adatto agli studenti: durante le
trasmissioni alle quali venivano invitati di volta in volta il preside di una scuola
superiore, uno studente della stessa, un genitore con un ragazzo di terza media e
altri esperti, venivano illustrate le problematiche interessate alla scuola superiore
presa in esame: dalle materie, alle ore di lezione, ai mezzi di trasporto per arrivarci
con i relativi orari, ai costi dei libri di testo e della eventuale mensa. Molti
contributi per la realizzazione di quelle trasmissioni vennero dati gratuitamente da
Nives Milani di Radio Cortina, Gildo Trevisan e Barbara Paolazzi di Radio clud
103, da chi scrive e da altri collaboratori. Il successo delle iniziative fu immediato e
si dovette fare un calendario per disciplinare gli accessi. Un successo che si
estese anche agli altri Distretti Scolastici bellunesi, tanto che già nell’autunno
dell’anno successivo venne realizzato un libretto-vademecum che venne
distribuito anche agli altri Distretti Scolastici. Nel terzo anno il libretto del
programma venne recepito dalla Regione Veneto che lo fece suo e lo stampò a
sue spese. Purtroppo le istituzioni scolastiche hanno un difetto grave: sono come
dei muri di gomma che fanno ciò che serve finché i genitori e l’opinione pubblica
premono, mentre quando i figli dei genitori autori di programmi innovativi
terminano gli studi, la Scuola si rilassa, tutto torna a riposo e i programmi utili per
gli studenti vanno nel dimenticatoio e ritorna in auge la burocrazia e il sonno
profondo. Il problema è molto grave, specie in questo periodo, quando sarebbe
oltremodo utile che i ragazzi trovino delle strade che portino in breve tempo
all’acquisizione di una professione redditizia, volta al futuro e alla permanenza in
Cadore e a Cortina per risolvere anche il problema del calo demografico. Uno dei
problemi che condizionano il calo delle nascite in Cadore, Cortina e in generale
nella montagna bellunese, è, infatti, legato alla difficoltà delle famiglie a dare una
istruzione ai propri figli. Non parlo solo di chi abita nelle località più lontane dagli
Istituti scolastici, ma anche nei paesi di fondo valle come Pieve, Auronzo, San
Vito, Cortina e Santo Stefano. Fino a quando è esistito il Distretto Scolastico n°1
Cadore, il problema era minimo perché ogni anno l’ente provvedeva a
razionalizzare la richiesta di nuovi indirizzi scolastici del territorio. All’interno del
Distretto, infatti, ad eccezione delle scuole di specializzazione, come agraria e
aviazione, esistevano tutti gli indirizzi scolastici in grado di rispondere alle
esigenze del territorio, compresa l’informatica. Mancava solo l’istituto per
geometri. Con la nascita del Comitato d’Ambito che ha sostituito il Distretto,
mancando una programmazione concreta, gli amministratori locali, per difendere il
loro campanile, hanno creato delle disfunzioni che hanno portato allo
<spezzatino degli Istituti scolastici> senza senso. Lasciando in vita istituti che non
rispondendo più alle necessità dei territori, hanno provocato la discesa verso la
pianura di almeno 160 studenti all’anno, depauperando le scuole cadorine e
ampezzane di nuova linfa, portandole sull’orlo della chiusura per carenza
d’iscrizioni. Alcune come l’ENAIP di Calalzo hanno chiuso, lasciando un territorio
che vive anche di turismo, senza una scuola professionale in grado di dotare di
personale preparato la Filiera del turismo. Un fatto molto grave in vista dei Giochi
Olimpici di Cortina del 2026, ormai alle porte anche del Cadore. Ci sono però degli
istituti scolastici, come il Liceo Linguistico di Auronzo, la Scuola di Ottica di Pieve,
la scuola del Mobile di Santo Stefano, che potrebbero fermare la tendenza alla
fuga verso la pianura, anzi, grazie alla vita tranquilla delle vallate cadorine,
potrebbero attrarre studenti esterni consentendo agli istituti cadorini di aumentare il numero di iscritti.
Doro Vittore